Come rinnovare lo stucco veneziano?

Il tempo passa e ovviamente anche l’effetto dello stucco veneziano tende a risentirne gli anni.

Se hai aperto questo articolo molto probabilmente un paio di anni fa hai decido di rifinire una parete con lo stucco veneziano e ora hai notato che ha perso il suo effetto iniziale e non sai come fare.

Bene, ti suggerisco di metterti comodo o comoda e proseguire con la lettura.

No, non devi rifare lo stucco veneziano!

Alcune persone credono che quando una parete tende a perdere la lucidità e lucentezza dello stucco bisogna subito ricorrere ai ripari, ma quelli DRASTICI, rifacendo tutto il lavoro.

In realtà non è questo il modo per rinnovare la parete, almeno che tu non abbia risorse finanziare infinite per permetterti il lusso di sprecare denaro a destra e a manca.

Come rinnovare lo stucco veneziano?

Qual è la soluzione ideale?

Per rimediare la perdita di lucidità e brillantezza dello stucco veneziano la cosa migliore da fare è quella di rinnovare il tutto grazie all’utilizzo di una cera specifica. In questo modo avrai la possibilità non solo di rendere nuovamente più lucente e liscia la parete ma di offrire alla stessa un effetto impermeabile utile a proteggere lo stucco da ogni forma di attacco e deterioramento.

Qual è la cera e la resina adatta per rinnovare lo stucco veneziano?

È la cera naturale l’ingrediente più indicato per pulire e rinnovare la lucentezza dello stucco e le resine applicate alle superfici. Approfondisci l’argomento qui Come pulire lo stucco veneziano oppure tutte le superfici lucide, anche la resina.

Ogni quanto tempo va lucidato e cerato?

Gli intervalli di tempo della ceratura dello stucco veneziano non sono definiti una volta per tutte, ci  sono casi in cui una parete richiede un intervento annuale e altri casi in cui è sufficiente rinnovare la lucidatura dopo tre anni.

In conclusione

In questo articolo abbiamo approfondito l’argomento in merito a come rinnovare lo stucco veneziano. Per ottenere maggiori approfondimenti in merito ti suggerisco di proseguire la lettura del blog Antonio Liso.

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